S o L i T u D i N i **

Gran bel lavoro; intensa, toccante!

bellissima realizzazione

Io trovo questo scatto molto intenso così come lo è la poesia di Quasimodo.Il papavero che da molti viene considerato il fiore dei morti proprio per la sua brevissima vita abbinato alla fugacità della nostra esistenza. Pura poesia.........

pur condividendo tutti i commenti precedenti ed anche non tenendo conto di Quasimodo, io la faccio piu' semplice, qualsiasi bel fiore di qualsiasi bel colore e su uno sfondo nero, ha il potere di incantarmi. E questo tipo di foto non la so fare.

Come Madison riguardo al voto...scusa mi parte sempre in automatico, anch'io ne sono allergico come te

Visto che è già stato detto tutto aggiungo che quando si hanno idee e capacità tecniche notevoli anche con due soli elementi (papavero e sole) si riescono a creare immagini stupende, chapeau

scusa, non volevo votare... forza dell'abitudine... pardon

nemmeno io ci vedo più di tanto pessimismo... come dice l'autore, ognuno ha la sua personale interpretazione. lo 'spicchio' in alto dà (o sembra dare) luce al papavero, dando all'insieme una sensazione di 'speranza' più che 'solitudine'. in ogni caso non è detto che il titolo debba essere per forza pessimista... come si dice... la miglior compagnia è quella di se stessi.

Nel buio più profondo una piccola fonte di luce basta a restituire a un fiore il suo colore, rosso di vita . . . no, non ci vedo solo pessimismo, no . . .

Visione pessimista. Una grande sagoma, di un rosso intenso, vaga nello spazio profondo al buio completo; in lontananza forse un pianeta ricco, verde, vivo. La grande sagoma vorrebbe raggiungerlo ma è destinata come satellite, solo a girargli intorno. Non lo raggiungerà mai e non conta neanche più i giri completi che gli ha fatto intorno, perché la sua solitudine è stata già accettata. La sagoma maledice l’orbita crudele disegnata ed imposta, si abbandona così al triste destino. Esisterebbe anche la versione ottimista ma, purtroppo, il titolo ci impone di scartarla...evidentemente l’autore ha voluto tracciare la strada per farci avvicinare alle sue sensazioni. Lo scatto ora: la prima cosa che mi assale è il nero, ha una profondità tale che davvero ti trasporta nello spazio profondo. Ti avvolge. Esattamente come succede al fiore. Notevole quello spicchio di “non so cos’è” nell’angolo lassù, crea il senso della tridimensionalità della foto. Eccellente la saturazione dei colori, gradevole la leggera trasparenza dei petali. Uno scatto che fa pensare.