a r i a S a l a t a

Aria salata, profumo di salsedine. Soffia forte il vento a spaccare le onde, sollevare la sabbia salata, ed increspare il mare rendendolo color smeraldo. Il paesaggio si ricopre d'argento, quasi come fosse neve. Giace solitario l'ombrellone, unico superstite, l'unico che resiste all'aria salata. L'autore ci conduce in un paesaggio che tutti conosciamo o abbiamo conosciuto, sento la voglia d'estate. Stile inconfondibile, impossibile essere tratti in inganno. Bravo autore. Buona serata

"Nel crollo postmoderno dell’ordine temporale in rapida disgregazione socio-culturale, la storia presente si muove liberamente e riproduce se stessa in una “giustapposizione” spaziale sempre nuova...." Comincia così l'interessante analisi della Loprieno. Cioè. Tenendomi a distanza di sicurezza culturale da queste pregevoli elaborazioni intellettuali, dico la mia sul tuo dittico. Mi piace, lo trovo contemporaneamente neutro e intriso di uno spazio e di un tempo. Le evanescenze laterali lo isolano, in qualche modo, da uno spazio e da un tempo ulteriori. Quindi apprezzo molto questo lavoro e mi complimento. Per quanto riguarda il "cibarsi" di fotografia altrui, sono con te, ma bisogna fare attenzione che ci sono in giro molte polpette avvelenate. O meglio, che vengono avvelenate da una sovrastruttura ideal-ideologica che spessissimo c'entra come i cavoli a merenda.

Un filo conduttore lega le due immagini, rafforzate in questo caso, dal titolo. Due paesaggi diversi, ciò è palese, ma entrambi accomunati dall'essere parte dello stesso ambiente, ovvero quello marino, La foto di sinistra presenta chiaramente ciò che l'aria salata compie sul paesaggio rendendo il tutto sterile, quasi bruciato dalla salsedine che erode poco a poco le formazioni rocciose. A destra un classico, in questo caso scriverei minimalista, dove l'ombrellone vive per un giorno o alcune ore in simbiosi con le onde mosse dal vento, ovvero da quell'aria salata che tutto riconduce al senso del dittico. Lo stile o il timbro sono il marchio di fabbrica dell'autore e credo che l'abbinamento sia più che pertinente. Poi che piaccia di più lo scatto di destra e meno quello di sinistra è puramente un discorso soggettivo. Personalmente non li vedrei bene scollati, insieme hanno un suo perché, una sua valenza, una lettura che necessita di essere scrutata in profondità.

e va bene una tua spiegazione niente, se non mandarmi a leggere pensieri ed opere altrui. Ora ti vedo un po' meno visionario, se ti limiti a copiare gli altri. Fa niente, aspetto Erato ed Armageddon, loro almeno qualcosa spiegano.

certo Elle, che vedere le cose come le vedi tu e' un po' difficile, in un certo senso e detto in modo positivo, tu sei un po' un visionario. Io che visionario non sono e se lo sono, lo sono in modo negativo, non capisco il nesso tra queste due foto, cioe' voglio dire, perché devono stare insieme per avere un certo valore. Se te lo chiedo mi dici che devo vederlo da solo, ma puoi anche abbassarti ogni tanto a spiegarlo meglio, oltre a dire che e' una continuita' temporale. Nel dittico mio dell'altro giorno la continuita' temporale c'era ed era evidente, anche se la foto era certamente meno artistica della tua. Qui invece, non so, non ce la vedo. Abbi tanta pazienza !

Luca non metto in dubbio come si deve leggere il dittico, dico solo che non l'avrei composto con lo scatto di sinistra, mi sarebbe piaciuto maggiormente aprire lo scatto di destra da solo, a tutto schermo. Tu li hai visti bene abbinati ok, va bene così tutto qua,

A me piacciono soprattutto i colori evanescenti.

Si, l'ho inventato io il termine da contrapporre a dittico, non mi veniva altro! Ho letto, i dittici me li stai facendo apprezzare in tanti scatti, in questo avrei preferito invece il "monottico" con l'immagine a destra!

Devo dire che mentre l'immagine a destra mi piace moltissimo, quella a sinistra non tanto. Mi sarebbe piaciuto penso molto di più un "monottico" (bel neologismo eh...) che un dittico!

Ottimi i tuoi pensieri...

delicatina, come le tue solite, ma di buon effetto.